A scuola d’inglese… a scuola!

A scuola d’inglese… a scuola!

A cura della Redazione di BeeBook.

Se vuoi avviare tuo figlio a un percorso di lingua inglese, sappi che gli anni della scuola dell’infanzia e della primaria sono i migliori per farlo: è il momento in cui il cervello riesce sviluppare la capacità di padroneggiare la lingua naturale e quella straniera.
Scegliere di sostenerlo in questo percorso vuol dire fornirgli un vantaggio per il suo futuro di vita scolastica e lavorativa, aiutarlo a fronteggiare meglio le sfide di un mondo poliglotta. Ma la formazione deve essere costante, così da velocizzare l’apprendimento.
Per evitare che lo studio di una lingua straniera lo sovraccarichi ancora di più, puoi aderire a scuola ai progetti curriculari per il potenziamento della lingua inglese. Le probabilità di successo sono maggiori, e questo perché l’attenzione dei bimbi è più alta, non appesantita da attività scolastiche (compiti) ed extra (sport, attività ludico-ricreative) che li stancano e stressano.

Consigli nella scelta

Il corso d’inglese perfetto per i bambini deve essere semplice, efficace e divertente. È tenuto da insegnanti capaci, con titoli validi e riconosciuti, meglio ancora se madrelingua, in grado di farsi apprezzare dai bambini mantenendo sempre una certa autorevolezza.
Essendo poi, un corso in compresenza, specie i bimbi delle prime classi si divertiranno con l’insegnante di lingua e con la loro maestra, disegnando, cantando canzoncine in inglese accompagnate da balli, leggendo filastrocche, provando a parlare in inglese. La classe non sembrerà più la stessa, avrà nuova luce ai loro occhi, soprattutto se la disposizione dei banchi in classe viene cambiata completamente. L’apprendimento della lingua straniera, così facendo, non sarà noioso o faticoso e risulterà del tutto naturale.
Per i bimbi degli ultimi anni, il corso mirerà a potenziare le competenze linguistiche e a rafforzare le conoscenze grammaticali, sempre con metodi innovativi e interattivi, lontani dalla didattica più tradizionale.
Infine, se i bimbi hanno un’età inferiore ai tre-quattro anni, l’impostazione deve essere molto ludica e l’ambiente d’apprendimento adatto ai più piccoli. Le attività devono diventare gioco, e non vissute come vere e proprie esercitazioni. In questa fase, imparare una lingua straniera deve essere per i piccoli un piacere, non un dovere.