Se l’idioma è coniato da Shakespeare – Part Two

Se l’idioma è coniato da Shakespeare – Part Two

Il viaggio nelle parole ed espressioni coniate dal grande drammaturgo William Shakespeare continua. Le parole più conosciute:

  • Lonely” (solitario) utilizzato nella tragedia “Coriolanus”.
  • Gloomy” (buio) adottato come aggettivo nella tragedia “Tito Andronico” (già esisteva, però, come verbo “to gloom”).
  • Laughable” (ridicolo) usato per la prima volta ne “Il mercante di Venezia” per indicare una battuta ridicola che però fa ridere.
  • Majestic” (maestoso) utilizzato ne “La Tempesta”; ha la sua origine da “majesty” che significa maestà.

Le espressioni più note:

  • Faint-hearted (da “Henry IV”, part I) per “codardo”.
  • Foregone conclusion (da “Othello”) per “conosciuto in partenza”.
  • Brave new world (da “The Tempest”) per “il migliore dei mondi o Nuovo Mondo”.
  • For goodness’ sake (da “Henry VIII”) con il significato “per carità o per l’amor di Dio”.

Altri termini shakespeariani di uso comune:Hurry” (fretta), manager”, “Ladybird” (coccinella), “Critic” (critico), “Dwindle” (rimpicciolire), “Belongings” (effetti personali), “Fashionable” (alla moda), “Eyeball” (bulbo oculare). 

A distanza di secoli, ancora oggi vengono utilizzati correntemente nell’inglese parlato.