Lodata anche dalla ministra dell’istruzione Azzolina, l’app a sostegno delle vittime di bullismo di Boris Zamparano, studente della classe 5 A dell’Istituto Tecnico Industriale Bosco Lucarelli di Benevento, è un bell’esempio di come I ragazzi abbiano ben chiara la consapevolezza di dover contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, mettendosi loro stessi in gioco.
L’app è stata presentata nel corso dell’esame di maturità di Boris ed è stata stata sviluppata partendo da un progetto della professoressa Lucia Boscia, responsabile per il bullismo nella scuola, con il sostegno del dirigente scolastico, Maria Gabriella Fedele e dei professori Maria Marmorale e Armando Calabrese.
Il nome dell’app è Mobout, nato unendo le parole “mobbing” e “out”; per aiutare le vittime, basterà compilare, in forma anonima, un modulo che sarà poi inoltrato al personale scolastico incaricato ad accertare il problema. Per chi segnala l’atto di bullismo, viene tutelata privacy e identità. L’app è un vero e proprio “alert” che permetterà alle scuole di ogni ordine e grado di intervenire nei casi di bullismo e cyberbullismo.
“Voglio complimentarmi con Boris – si legge sulla pagina Facebook della Ministra Azzolina – ho avuto modo di vedere in anteprima una sintesi del suo lavoro e mi ha sorpreso molto. Non solo per la competenza digitale dimostrata, ma anche per la scelta del tema affrontato, quello del bullismo e del cyberbullismo. Un tema centrale, su cui come Ministero stiamo lavorando, e che entrerà anche nelle linee guida sull’Educazione civica, che sono pronte e che emaneremo a breve.