I
bambini più degli adulti, ogni giorno, possono fare la differenza
quando si parla di ambiente, di razzismo, di buone pratiche. Greta
Thunberg è l’esempio chiaro e lampante che impegnandosi attivamente si
può fare qualcosa. Greta, fin da piccola, si è impegnata per salvare il
pianeta.
Il 3 gennaio 2021 ha compiuto 18 anni,
diventando oggi il volto più noto nel mondo nella lotta contro il
cambiamento climatico e il surriscaldamento globale. Ha ispirato (e
continua a farlo) tanti studenti. Sembrano lontani gli anni in cui, in
una mattina di tre anni fa, davanti alla sua scuola in Svezia, da sola,
timidamente protestava per la salvaguardia dell’ambiente. È il 20 agosto
2018 invece, quando si siede sul marciapiede davanti al Parlamento
svedese con il cartello “Sciopero degli studenti per il clima” appeso al
collo. Comincia la protesta che attirerà l’attenzione dei media,
diffondendo l’immagine di questa ragazzina acqua e sapone, con le trecce
da bambina in tutto il mondo.
Nel 2019 Greta è stata scelta da Time come persona dell’anno e nominata per il Premio Nobel per la pace. La sua vita è stata anche raccontata in un docufilm, “I am Greta” di Nathan Grossman. Nel documentario si parla di questa ragazzina che si autodefinisce “nerd, vegana e animalista” diventata un punto di riferimento per tanti giovani con i suoi “Fridays for future” per la tutela dell’ecosistema.
Lei è sempre la stessa. Caparbia, vera e soprattutto severa verso gli adulti responsabili del disastro ambientale che ci circonda. In questi anni si è messa contro i leader del mondo e da questi (su tutti Donald Trump e Jair Bolsonaro) è stata attaccata con violenza. Si è mostrata contenta per la vittoria di Biden, subito pronto a far rientrare gli Stati Uniti negli accordi di Parigi sul clima.
Per il suo compleanno non ha chiesto nessun regalo ma solo “che tutti facessero di più per salvare il pianeta”.