Ruth Bader Ginsburg: la giudice giusta

Ruth Bader Ginsburg: la giudice giusta

Scomparsa meno di un mese fa, Ruth Bader Ginsburg è stata la giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti più conosciuta (e anziana) di tutti i tempi. Si è distinta negli anni per le sue battaglie sulla parità dei diritti tra uomini e donne e nella lotta alla discriminazione. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nella Corte Suprema e tra la gente comune che la chiamava affettuosamente con il soprannome di Notorius Rbg.
La sua lotta a favore delle donne, l’hanno fatta diventare un simbolo. Ha ispirato film e documentari. La sua immagine compare oggi su magliette e gadget vari.  

La sua carriera è durata cinquant’anni. Ha lottato per trovare lavoro dopo la laurea a Harvard (in una classe di 500 fu una delle nove ragazze che riuscì a laurearsi), divenne avvocato quando le donne non erano assolutamente ben accette nella professione legale. Figlia di genitori ebrei di origine russa, nacque a Brooklyn nel 1933.

Fu nominata nel 1993 dal presidente Bill Clinton, la sua nomina al Senato fu approvata con 96 voti su 100 disponibili. Dopo Sandra Day O’Connor, è stata la seconda donna della storia americana a far parte della Corte Suprema.

Prima di arrivare alla Corte Suprema era già nota per le sue battaglie nell’American Civil Liberties Union, l’associazione di tutela dei diritti civili. La sua più grande illuminazione è stata quella di ricorrere al 14esimo emendamento della Costituzione americana per mettere fine alle discriminazioni e alle leggi sessiste e razziste e che sancisce che tutti i cittadini sono uguali innanzi alla legge. 

Tra le tante vittorie, sarà ricordata soprattutto per due voti fondamentali: quello in cui, nel 2015, negli Stati Uniti, sono stati ammessi i matrimoni tra persone dello stesso sesso e il voto a giugno 2020 che sanziona le discriminazioni sul luogo di lavoro in base all’orientamento sessuale. I suoi “Io dissento” resteranno nella storia. 

Prima di morire, ha chiesto di non essere sostituita fino a quando non si fosse insediato il nuovo presidente. Le sue volontà politiche erano state lasciate alla nipote, Clara Spera. Volontà non rispettate dal presidente Trump, pur avendola definita “un titano della legge” e messo le bandiere a mezz’asta alla Casa Bianca.